Ciao,
oggi parliamo dell’immaginazione, quanto in questa specificità unicamente umana possa aver cambiato nel corso dei millenni la nostra vita.
Pare, secondo quanto scritto nel libro “IL CERVELLO IMMAGINANTE -La Mente a Due Dimensioni” di Luciano Peccarisi, che la scintilla che ha permesso al bipede di evolversi verso quello che poi è diventato l’homo sapiens, sia la capacità di immaginare in primis , unita alle mani e ai piedi e sopratutto alla parola.
Mi spiego meglio:
Quando quel primate bipede ha iniziato ad immaginare scenari diversi per la sua esistenza , ha cominciato ad agire e sperimentare, facendo di queste esperienze sia positive che negative tesoro da tramandare.
Esperienze che “immaginava” dentro di se e che nella sua solitudine provava a realizzare, in una specie di gioco un po’ come fanno gli animali, specie i cuccioli che giocano alla lotta, mimano l’agguato, l’assalto, l’inseguimento, il morso, in una sorta di rappresentazione teatrale. Immagini che però rimanevano tali nella sua mente e non trovavano realizzazione, specie con l’eta adulta, dove questo “gioco” sopraffatto dalle incombenze di sopravvivenza quotidiane, viene sempre meno. ( La Tigre con i denti a sciabola era sempre affamata e in agguato)
Il modo per continuare a “giocare”, é stato fornito dal linguaggio che ci ha permesso di estrarre le idee rendendole chiare e distinte e trasformandole attraverso la creatività. Creativitá che potremmo definire come “l’applicare, il fare,il mettere in pratica ciò che si è immaginato”.
Per questo siamo così diversi, l’animale pensa ma non parla ha solo immagini e se “l’organo del linguaggio” ci consente di parlare, il nostro “inconscio immaginario” ci consente di creare.
E qui giungono le prodigiose mani, che noi veneriamo per il pollice opponibile ma che hanno una serie di funzioni su cui magari non ci soffermiamo mai, ma che rendono antiquata ogni cassetta degli attrezzi. Vediamone alcune:
Una presa a gancio ( per sollevare un secchio), una presa a forbice per il sigaro,una morsa a cinque ganasce per sollevare un sottobicchiere; a tre ganasce per tenere una matita; a due per infilare un ago o costa contro costa per girare una chiave. Una presa stretta per il martello,una presa a disco per aprire un barattolo, una sferica per tenere una palla… e tante altre ancora
Poi sono arrivati quasi in contemporanea i piedi che grazie alla nuova stabilità e velocità della postura eretta gli hanno permesso di muoversi fuori dalla foresta , in radure aperte attraverso i territori e trovare il materiale per la sua nuova invenzione, insomma in piedi si corre meglio e si ci si erge oltre l’erba alta per prevedere pericoli. (Vedi sempre la solita tigre…)
Il piede, scrive Peccarisi nel libro, ha elevato il corpo, verticalizzato la spalla, modellato cranio e massa muscolare, la mente umana e l’immaginazione.
L’immaginazione è una visione . Siamo animali visivi, ci orientiamo, cerchiamo il cibo, il partner. Tutto quello che noi compriamo per esempio, prima lo compriamo con l’immaginazione e poi dal vivo. Le nostre migliori realizzazioni le abbiamo prima pensate, vividamente immaginate e poi create.
Come Dante ha prima immaginato i suoi gironi infernali e poi li ha trascritti con carta e penna, noi possiamo immaginare nuove sfide e nuovi obiettivi e poi trasformarli in realtà.
Giacomo Leopardi nella sua poesia “L’infinito”, parla di immaginazione e ne rappresenta in pochi versi la magia:
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
E come ha detto Albert Einstein: “l’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l’immaginazione abbraccia il mondo .”
Quante volte ti e capitato durante un viaggio, con la testa appoggiata al finestrino, con magari con un bel tramonto all’orizzonte di perderti nella tua immaginazione e vagare per mondi che ti strappano un inconscio sorriso?
Fra l’altro immaginare è gratis, creativo e…
… non è peccato 😉
Buona settimana
Ps:
Se ti interessa l’argomento è vuoi approfondire il “Cervello Immaginante”ecco il link per acquistare il libro:
…
Buona settimana
Daniele