Ciao,
Ultima puntata dei “Guest post in Quarantena”, della nostra Elisa, che ha deciso di condividere con noi il pensiero e le emozioni del suo “nuovo primo giorno di scuola”
Si sarà messa un grembiule nuovo con il fiocco fucsia?
Lascio a voi scoprire l’arcano.
Buona lettura.
Come un’auto che è appena uscita dalla revisione
Ciao Daniele,
oggi mi sento come un’auto che è appena uscita dalla revisione. Ti chiederai cosa c’entri io con le auto e perché mi sia venuta in mente questa immagine alquanto singolare per descrivere il mio stato d’animo di oggi.
Ovviamente non c’entro niente con le auto (starai pensando “donne e motori, gioie e dolori”), ma sarà per il mio senso di appartenenza alla tua Alleanza di Cervelli che, a parte il suo fondatore, so essere composta da una gran parte di personaggi “auto-addicted”, o forse per la potenza della metafora automobilistica che nella sua semplicità mi permette di trasmettere concretamente la mia sensazione di oggi senza tanti giri di parole e probabilmente di farmi comprendere più facilmente da te e dai tuoi lettori.
Ti ripeto: mi sento come un’auto che è appena uscita da una revisione durata 4 mesi, dopo essere stata parcheggiata nei box per 16 lunghe settimane, pronta per rimettere le sue gomme su strada, per regalare adrenalina al suo pilota, per affrontare le curve che inevitabilmente troverà lungo la strada, forse anche qualche salita e qualche tratto impervio, ma con la stessa energia di prima.
Sono passate esattamente 16 settimane da quel 23 di febbraio in cui l’azienda, per cui lavoro ci comunica via email che saremmo rimasti a lavorare a casa, all’inizio con cadenza settimanale poiché guidati dall’incertezza per la situazione sanitaria in rapida evoluzione, poi il messaggio è diventato “fino a nuova comunicazione” per mettere il cuore di tutti i collaboratori in pace e fare in modo che tutti noi ci munissimo delle risorse materiali e mentali giuste per affrontare un lungo periodo di smart working al 100%.
Ho vissuto 4 mesi osservando la curva dell’incertezza superare l’ampiezza immaginabile da noi umani, e la sensazione di pericolo imminente raggiungere il suo apice. Poi la curva ha iniziato a raddrizzarsi, il suo andamento ad attestarsi a una velocità sostenuta ma costante, ed ecco che stiamo tornando tutti più o meno alla normalità, che non è più la normalità di prima, di cui ci è rimasta giusto una scia, ma è una nuova normalità, fatta di nuove abitudini, fatta di nuovo senso civico, fatta di nuove responsabilità.
E così anch’io torno oggi in ufficio dopo 16 lunghe settimane di assenza, percorro di nuovo il tragitto da ovest a est della città su quei mezzi pubblici che non mi sono mancati per niente, mi riapproprio della mia spaziosa scrivania sedendomi su quella sedia ergonomica che ho bramato per mesi, rivedo i volti dei miei colleghi di cui ho imparato a cogliere certe sfumature del timbro di voce durante le conference call e di cui ho spesso notato gli stati emotivi che si celavano dietro le email, fatte apparentemente solo di parole.
Per me oggi è più di un semplice rientro, è come se fosse l’inizio di qualcosa di nuovo rispetto a prima, qualcosa di cui ancora non conosco i dettagli, ma il mio istinto a cui mi sono intimamente legata in questi quattro mesi mi parla ancora una volta e mi dice “Elisa, rimettiti al volante, scalda il motore, ingrana la marcia, e parti…con fiducia e sicurezza lungo il tuo nuovo percorso”.
Non ti nascondo che nelle ultime settimane mi sono dovuta preparare psicologicamente a questo rientro, e ti confesso che provo uno strano senso di entusiasmo misto ad ansia, forse dovuto a un certo timore di espormi a nuove circostanze che possano minare l’equilibrio costruito giorno dopo giorno in questo lungo periodo d’isolamento forzato. Ma so che è giusto ripartire e riappropriarci della nostra normalità, pur rispettandosi e ascoltandosi, accogliendo con gioia le nuove opportunità.
Allora ho preso esempio da chi come te è già rientrato nel pieno del ritmo lavorativo e ho pensato di concludere il mio ciclo di Guest Post in Quarantena, se così si può dire, condividendo con tutta l’Alleanza di Cervelli quelli che nel mio vissuto sono i 5 PASSI VERSO UNA RIPARTENZA AL TOP.
- DEFINISCI LA TUA DESTINAZIONE, MA GODITI IL VIAGGIO
Si dice spesso che non conta la meta, ma il viaggio, ed è vero. In questi quattro mesi ho fatto un viaggio che mi ha portato a conoscermi meglio, ad avere più consapevolezza di me stessa dentro e fuori, che mi ha portato a sperimentare novità e qualche volta a osare, e ora mi porto con me questo bagaglio di nuove idee, credenze e sensazioni che non voglio più lasciare per strada.
La mia destinazione? Semplicemente avanti, mai più tornando indietro, oltretutto ciò che mi è più noto, attraverso ciò che ho già fatto, verso ciò che devo e voglio ancora fare, coerentemente con la mia visione che ho messo a fuoco in questo periodo e accompagnata dai miei valori che ne escono rafforzati.
Ho imparato che dobbiamo essere grati per tutto ciò che ci succede e che per raggiungere la destinazione ci vogliono costanza, disciplina e spirito di adattamento.
2. CONTROLLA GLI EQUIPAGGIAMENTI E PRENDITENE CURA REGOLARMENTE
Prima di partire per un viaggio si fa sempre un check generale dello stato dell’auto per essere sicuri di non avere brutte sorprese lungo il tragitto.
Ecco, la stessa cosa ho fatto io con lo stato delle mie conoscenze, competenze, aspettative e atteggiamento mentale, che per riprendere la metafora automobilistica sintetizzerei così:
- livello di “carburante”? OK, pieno di “risorse” fatto!
- pressione delle “gomme”? OK, livello degli “strumenti” apposto.
- stato di ordine e pulizia di “interni” ed “esterni”? OK, anche l’immagine non va trascurata perché si sa, la prima impressione è quella che conta, quella che è visibile a tutti e che arriva prima di tutte le altre dotazioni.
In questo periodo di arresto forzato è vero che ho tenuto la mia “auto” ferma ai box, ma ho fatto una vera e propria opera di manutenzione delle mie funzionalità – cerebrali, emotive, fisiche – per evitare l’usura da “mancato utilizzo” e lo shock da “rientro in pista”.
Ho imparato che è importante prenderci cura giorno dopo giorno della nostra macchina vitale, sostituendo qualche pezzo di ricambio se necessario, ripristinando qualche ingranaggio se non funziona più tanto bene, ogni tanto schiacciando qualche bottone per essere sicuri di mantenere alte le prestazioni anche senza doverla muovere.
E poi, lo ammetto, ci fa bene anche lucidare la carrozzeria e fare qualche piccolo restyling degli accessori perché, come tu m’insegni, uno non compra un’auto solo per le prestazioni meccaniche, ma anche per raggiungere uno status, per vivere un’emozione, e in questo senso anche l’occhio vuole la sua parte.
3. INGRANA LA MARCIA, MA DOSA LA SPINTA
È giunto finalmente il momento di risalire sulle mie due ruote in posizione di pilota, girare la chiave, e ingranare la prima. Qualcosa mi fa pensare che la ripartenza sarà graduale, come quando t’insegnano a scuola guida che per muovere l’auto devi esercitare una piccola pressione sull’acceleratore rilasciando progressivamente ma contemporaneamente la frizione, altrimenti rischi che la macchina si spenga e ti ritrovi al punto di partenza.
Ho imparato che dobbiamo ascoltare il rombo del nostro motore, fatto di emozioni, di stati d’animo e di sensazioni, e se sentiamo che qualcosa va storto, che va troppo su di giri, allora dobbiamo fermarci e ripartire, perdonandoci e non colpevolizzandoci…una breve sosta non potrà essere più lunga di questa battuta d’arresto che abbiamo appena sorpassato.
4. FAI PRIMA UN TEST DELLA STRADA, NON AZZARDARE MANOVRE CHE NON PUOI CONTROLLARE
Se finora è tutto ok, se sentiamo di avere fatto tutto a regola d’arte, e che niente e nessuno potrà rallentare la nostra corsa, ricordiamoci però che ributtarsi a capofitto nella quotidianità è come ributtarsi in una strada a quattro corsie trafficata a bordo di una macchina sportiva che non guidi da tempo…certo che ti ricordi come si fa, ma ti ci devi di nuovo abituare, devi prendere le misure, procedere con cautela, prestando attenzione ai suoni e ai movimenti che ti circondano, rispettando le distanze ma anche le vicinanze a cui non sei più abituato, con la calma e la stabilità allenata per mesi.
E per quanto mi riguarda sento di non conoscere bene la strada, perché fino a quattro mesi fa andavo con il pilota automatico, quasi non mi accorgevo più di dove stavo andando e perché ci stavo andando, tanto che il viaggio quasi non me lo godevo più.
Ho capito che è ora di rivivere il gusto di quella strada, sentire nuovamente quella sensazione di rinnovata libertà e ritrovare l’adrenalina di percorrere le curve e persino qualche tratto sterrato.
5. AGGIUSTA LA ROTTA MENTRE VAI, MA NON TORNARE INDIETRO
Il 5° passo lo lascio come punto aperto, ne potrò parlare solo dopo aver fatto qualche giro di prova sulla mia “nuova normalità” e testato la risposta dei miei “nuovi equipaggiamenti” all’asfalto della strada.
Concludo con la mia metafora un po’ azzardata visto l’audience, mi rendo conto, e mi convinco che: la mia personale revisione è superata, il motore è caldo al punto giusto, la tacca dell’adrenalina segna il pieno e il piede destro è già bello saldo sull’acceleratore, quindi … SI VA!
Buon rientro nella nuova normalità a me, e buona settimana a te.
Elisa
Ottimi consigli, per una ripresa degna di una supercar. Un sapiente utilizzo delle metafore automobilistiche per un stile comunicativo sempre più interessante.
Sono sicuro che il messaggio, così bene articolato, giungerà al cuore degli Alleati Automobilari, che compongono lo zoccolo duro della nostra platea.
Grazie per la condivisione e ti aspettiamo con i prossimi Guest Post del dopo Covid.
Il linguaggio, questa invenzione squisitamente umana, può consentire quello che, in linea di principio, non dovrebbe essere possibile. Può permettere a tutti noi – perfino a chi è cieco dalla nascita – di vedere con gli occhi di un altro.
(Oliver Sacks)
Buona settimana a tutti.
Daniele
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SCRITTO DA
Elisa Adamo
Specialista Marketing Diretto & Fidelizzazione presso Cofidis
Pisana di origine, trapiantata a Milano ha un’esperienza pluriennale nel settore del credito al consumo, dove si occupa principalmente di pianificare, attuare e gestire i piani di marketing.
La passione e l’entusiasmo la guidano nel lavoro, e nella vita privata, sempre molto attiva e dinamica. Ama confrontarsi con le sfide e non ultimo scrivere per la nostra Alleanza di Cervelli, dove riscuote un notevole successo.
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Daniele Murgia
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