Oggi ti racconterò di Fabio e della sua “Giallona”.
Fabio è una persona solare, un “positivo” a tutti gli effetti, un gran lavoratore, ma sopratutto è un grande Motociclista, di quelli con la M maiuscola.
La “Giallona” una BMW R1150 GS, fra tutte le moto possedute, quasi tutte Bmw è da sempre la sua preferita.
La protagonista di questa storia, in realtà è la “Giallona bis”, perché la prima, l’originale e compagna di mille avventure, dopo parecchi anni di utilizzo, anni fa, fu sostituita da un modello nuovo e più adatto ai viaggi e all’età che avanza.
Passano gli anni e le moto da condurre (circa 12 …), ma il primo amore non si scorda mai, per cui Fabio un paio di anni fa si mette alla ricerca di una Giallona Bis, esattamente come la sua prima, e dopo una estenuante ricerca finalmente la trova ed è di nuovo amore a prima vista.
Detto fatto, la Giallona è di nuovo nel box, a condividere lo spazio con modelli più recenti e sofisticati, ma proprio per questo un pò troppo asettici, mancanti di quell’anima, di quel cuore e calore che solo lei ha. ( Si sa che dietro ogni motociclista, si cela un’inguaribile romantico)
E rifiorisce il grande amore, si fanno i primi giri e cominciano i progetti, fra cui un raid in Nord Africa entro l’anno, ma come diceva John Lennon:
“La vita è ciò che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani.”
Ottobre 2019, di ritorno da un giro con amici, su una strada statale vicino a casa, mentre il nostro Fabio si sta godendo serenamente questo autunno temperato e la passeggiata, improvvisamente una vettura proveniente dal senso opposto decide di entrare in modo a dir poco spavaldo nel distributore, di fatto tagliando la strada e Fabio e alla Giallona.
L’impatto è inevitabile, e anche se Fabio è uno che non corre, quando da 80 km/h ti fermi di colpo contro una Fiat Panda, i danni possono essere ingenti e a volte fatali.
Fabio, riesce a limitare i danni, con una caduta tutto sommato controllata, parecchi lividi ma niente di rotto, ma per la Giallona non c’è nulla da fare, verdetto inappellabile:
Moto non riparabile= DEMOLIZIONE.
Fabio non ne esce bene sopratutto i primi giorni, un po’ per il dolore fisico, ma sopratutto per il dolore nell’anima, vedendo la sua cara moto, compagna di tante avventure e progetti destinata così triste sorte.
Vi garantisco che per un motociclista, vedere una moto distesa sull’asfalto, come un’animale morente è una pugnalata al cuore.
Io incontro per lavoro Fabio un paio di volte dopo l’incidente, e la prima volta lo trovo abbastanza provato, arrabbiato e sfiduciato del tipo: ” Basta moto! Le vendo tutte! in giro è pieno di imbecilli, disattenti e non si può circolare tranquilli ecc...” e io la considero una reazione a caldo umanamente comprensibile, per cui ascolto senza commentare.
Quando lo rivedo Martedì scorso, noto subito qualcosa di diverso negli occhi, una luce strana e nonostante una temperatura glaciale dalle sue parti, un sorriso caldo, quasi caraibico.
Alla mia domanda ” allora Fabio come va? ” la risposta è:
“Molto bene!”
“Inizia un nuovo anno” mi dice “e mi sono lasciato alle spalle un 2019 nefasto per alcuni tratti” ( mi racconta di aver perso alcuni amici cari nell’anno), “ma che mi ha insegnato una cosa importante e cioè che la tua vita può veramente cambiare in in battito di ciglia, e alla luce di quello che ho vissuto, specie l’incidente, mi ritengo un “Miracolato”, quindi vivo la vita in modo più consapevole, leggero e sereno, nel Qui e Ora”
Ha proprio usato la parola Miracolato…
… cosa può essere successo?
Io mi sono dato una spiegazione.
Hai mai sentito parlare di Pensiero Controfattuale?
A dire il vero anche io non ne avevo sentito parlare fino a poco tempo fa.
L’ho scoperto ascoltando un podcast dello Psicologo Luca Mazzuchelli, l’autore del libro “Fattore 1%: Piccole abitudini per grandi risultati” che ti consiglio caldamente.
In sostanza consiste in una simulazione alternativa all’esito di un evento accaduto nel passato, al quale viene comparato un esito alternativo ipotetico.
Semplice no??
In sostanza questo pensiero assume la forma di ” se…invece”, in cui nell’evento accaduto viene modificato qualche elemento della realtà, che porta ad un conseguente scenario alternativo desiderato.
Insomma un gioco dell’immaginazione dove noi possiamo plasmare in qualche modo l’accaduto e ” rileggerlo” in chiave positiva o negativa, influenzando cosi in modo invasivo il proseguo della realtà.
Mazzucchelli fa un esempio splendido per spiegarlo, che vale la pena riportare.
Mazzucchelli dice:
“Vai in banca per fare un bonifico e mentre sei allo sportello entra un rapinatore che fa fuoco, un’unico colpo e ti colpisce ad un braccio”
Adesso immagina che il giorno dopo lo devi raccontare ai tuoi amici, come lo descriveresti, come una situazione fortunata o sfortunata?
Prova a rifletterci per qualche secondo prima di andare avanti con la lettura…
…quando Luca pone la questioni aula le percentuali di risposta sono le seguenti:
70% si ritengono sfigati e il 30% fortunati.
E qui viene fuori il grande potere dell’approccio mentale, cioè in base al modo in cui ti rapporti ad un evento, vai a creare una realtà che poi in fondo subisci,.
Se va più a fondo e chiede alle persone di esplicitare il pensiero che le ha portate alla risposta viene fuori questo:
- GLI SFORTUNATI PENSANO: ma che sfortuna, non potevo andare in un’altra banca o andarci più tardi? Ma poi pensa che sfiga, su 50 persone proprio me dovevano colpire, 1 su 50 non posso proprio dire di essere stato fortunato…
- I FORTUNATI PENSANO: dai però mi è andata bene, poteva colpirmi alla testa, non avrei potuto non rivedere più mia figlia, mi sento letteralmente benedetto.
Quindi in sostanza ogni cervello indipendentemente dalla risposta data, va a creare una realtà differente o controfattuale per dare un significato alla realtà che sta vivendo.
Quelli sfortunati creano una realtà controfattuale in cui non ricevono nessun colpo di pistola e quindi rispetto questa realtà immaginata, leggono quello che gli è successo come una sfortuna nera.
Al contrario gli altri, i fortunati creano una realtà immaginata in cui il colpo li avrebbe colpiti alla testa, e rispetto a questo scenario alternativo e catastrofico, il fatto di essere sopravvissuti li rende estremamente felici e si considerano benedetti.
Il punto focale è che entrambe le realtà contrattuali sono frutto dell’immaginazione, puramente ipotetiche, delle invenzioni e visto che sono tali, tu puoi scegliere quale realtà inventarti di volta in volta ; magari una realtà controfattuale alternativa che ti faccia stare bene, che ti faccia sentire fortunato invece che impotente.
Torniamo al nostro amico Fabio, che a mio parere ha creato una realtà controfattuale in cui gli esiti dell’impatto potevano essere catastrofici per la sua vita e per quella degli occupanti della Panda, cosa che purtroppo succede spesso quando in un incidente sono coinvolti auto e moto.
Per cui rispetto a questa realtà immaginata, il fatto di esserne uscito praticamente illeso, lo ha catapultato in una sorta di mood positivo, dove addirittura si vede come un miracolato e con questa consapevolezza di “averla scampata bella” assaporare ogni momento che la vita ci propone e gustarlo appieno.
Ecco la grande lezione che ci arriva dalla storia di Fabio, che quando la vita ti mette un pò con le spalle al muro noi possiamo scegliere e creare delle realtà controfattuali positive che ci facciano sentire meglio, invece che affossarti ancora di più nella tristezza.
Con un pò di allenamento e positività ci si può riuscire, credimi.
Grazie Fabio.
Ti saluto con due citazioni, la prima dedicata ai lamentosi che ci girano intorno:
Possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine, o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose.
(Abraham Lincoln)
La seconda a tutti i Motociclisti come me e Fabio:
La vita dell’ottimista e del pessimista finisce allo stesso modo. Almeno noi ottimisti ci saremo goduti il viaggio.
(Shimon Peres)