Ciao.
Perché non siamo più felici di Re Luigi XIV?
Ma che domanda strana dirai…
… e ti garantisco che è la stessa cosa che ho pensato io, quando Alessandro il nostro Guest di oggi, me l’ha fatta alcuni giorni fa.
Conoscendolo e apprezzando il suo modo di ragionare mi sono incuriosito e ho voluto approfondire e…
… come al solito
Alessandro e i suoi ragionamenti mi hanno colpito ancora una volta tant’è, che gli ho chiesto di scrivere un post da condividere con voi.
Il suo secondo post, a mio parere replicherà il grande successo del suo primo “Ricette facili”, che solo su Facebook è stato letto da 1300 utenti in 5 giorni…
… non male!
E ora Alessandro a te la parola.
Perché non siamo più felici di Re Luigi XIV?
Una delle cose belle della lettura è che stimola sempre delle riflessioni e ci pone di fronte a nuovi interrogativi, a volte (come in questo caso) su argomenti strani visti da una particolare angolazione.
In questi giorni mi sono fatto una domanda bizzarra e divertente.
Mi sono domandato: “Perché non siamo più felici di Re Luigi XIV?”
Tutto il ragionamento è nato dal fatto che stavo pensando a quello che aveva Re Luigi XIV alla fine del 1600, considerando che lui era il regnante e poteva avere quasi tutto, rispetto a quello che ha un italiano medio di oggi….e mi sono reso conto che la questione doveva essere ribaltata: “Cos’è che NON aveva!”
- Non aveva acqua corrente in casa, nemmeno il bagno con lo sciacquone e lo scarico.
- Non aveva la corrente elettrica
- Non aveva il riscaldamento (nel senso moderno del termine.)
- Non aveva l’automobile, né la TV (SKY, Netflix, etc…), né il telefono, né internet (con tutto quello che ne consegue.)
- Non c’erano dottori (nel senso moderno del termine), non c’erano ospedali, né le cure che abbiamo oggi.
- La vita media era di 45 anni!!!
Potrei continuare ad allungare la lista, ma ci siamo capiti.
Ripensando quindi a tutto quello che abbiamo in più rispetto a lui, mi sono posto la domanda: “Perché non siamo più felici di Re Luigi XIV?”
La risposta è:
Perché il nostro cervello ragiona per paragoni (per ogni contesto e solo in quel lasso di tempo)!
Riguarda uno di quei famosi “errore del sistema” nel nostro cervello.
Per dirla in modo scientifico, è la tendenza a creare la propria realtà soggettiva, non necessariamente corrispondente all’evidenza, sulla base delle nostre convinzioni, insomma un errore di valutazione per mancanza di oggettività di giudizio, insomma c’entra con il fatto che per il nostro cervello tutto è relativo!!!
Ti faccio un esempio: “un palo di 1,80 cm è alto?”
Il tuo cervello fa fatica a rispondere, perché sta cercando un termine di paragone per rispondere.
Se lo metto di fianco al comodino di 50 cm. e ti faccio la domanda, risponderai che è alto, ma se lo metto di fianco alla scala di 4 metri del fienile, mi dirai che è basso.
Paragonarci al Re Sole, mi è sembrato divertente e mi ha stimolato il seguente ragionamento.
In realtà non so se Re Luigi XIV fosse felice, probabilmente nella media, un po’ come tutti noi, ma la riflessione verte sul fatto che si tende a pensare che chi è più ricco e potente stia meglio (quindi più felice) di chi ha poco o niente.
Diciamo che “mediamente” tendiamo a credere che la felicità vada un po’ a braccetto con il benessere (altrimenti non si spiega come mai corriamo tutti come criceti dentro una ruota per pochi spiccioli in più…).
Mi spiego meglio:
Se andiamo in vacanza il Kenya, vediamo la vita misera di certi villaggi, dove gli abitanti non hanno nulla e faticano ad avere da mangiare, quelle persone ci fanno compassione e conseguentemente ci sentiamo molto fortunati.
Se invece andiamo alla mega festa del titolare dell’azienda per cui lavoriamo, organizzata nel villone con piscina di sua proprietà, con illustri ospiti e ricco banchetto servito da camerieri in livrea, ecco che il nostro cervello ci ricorda che noi non potremmo permettercelo, che lui ha lo yacht da 60 metri a Montecarlo e che noi andremo in vacanza per 10 giorni ad Agosto nell’hotel Miramare di Riccione.
Questo gioco mentale farà nascere piccole o grandi frustrazioni secondo le personalità di ognuno….., sicuramente tra chi mi legge, qualcuno starà dicendo “io no!”…”io non invidio nessuno!”.
Non sto parlando d’invidia e comunque mi riferisco alla media delle persone, ma sono convinto che la regola valga un po’ per tutti, diversamente non si spiegherebbe perché ci affanniamo tanto a guadagnare soldi per comprare cose futili e certamente non indispensabili alla nostra “felicità”….cose che non aveva neanche Re Luigi XIV!
Per tornare al punto, certamente Re Luigi XIV si sentiva fortunato, sapeva di poter avere quasi tutto quello che voleva nella sua epoca, certamente era invidiato dalla maggior parte dei suoi sudditi, ma se potessimo tele trasportarlo ai giorni nostri……ebbene, si sentirebbe frustrato dal non avere quello che mediamente ha una persona qualsiasi di noi e noi lo guarderemmo con curiosità (forse per il parruccone e gli abiti démodé), ma certamente non proveremmo invidia per lui.
In conclusione, quando ci sentiamo frustrati, sfortunati o infelici, il “trucco” per fregare il nostro cervello, è di iniziare a pensare a chi sta peggio di noi: c’è sempre chi sta peggio, chi non possiede una casa, chi non ha cibo, chi è malato, chi ha perso degli affetti.
Se proprio non vi viene in mente nessuno pensate a Re Luigi XIV e a quello che ho scritto, forse vi tornerà il buon umore….
Oltre che a far riflettere, spero di aver strappato almeno un sorriso.
P.S. A proposito della vacanza in Kenya. Mi sono sempre domandato perché la gente, dopo aver speso migliaia di euro per la vacanza, essersi impietositi per i poveri abitanti e avergli regalato magliette, soldi e cibo…. faccia una trattativa estenuante (manco stesse comprando la macchina nuova) sui 5 euro del braccialettino che gli stessi poveri abitanti cercano di vendere in spiaggia, per guadagnare un piatto di minestra da mettere in tavola.
Perché mi chiedo, in quel frangente anche la massaia di Voghera diventa il più spregiudicato dei mercanti?
Grazie Alessandro, da parte mia per la tua partecipazione e le tue idee sempre stimolanti.
Sicuramente uno spunto di riflessione e un invito a essere sempre Grati per quello che abbiamo, poco o tanto che sia.
Si è ricchi in base a quello che si è, non in base a ciò che si ha.
(Henry Ward Beecher)
Ti aspettiamo a breve, perché lo sai:
“I Guest Post, sono come le ciliegie, una tira l’altra.“
P.s.: se ti sei perso “Ricette facili” <—– per rileggerlo clicca sul titolo
Buona giornata a tutti.
Daniele
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SCRITTO DA
Alessandro Grimaldi
Alessandro, Piemontese doc. con le automobili nel sangue. Innovatore e grande imprenditore. Ideatore di un nuovo sistema di compra-vendita di automobili, rivolta sopratutto a facilitare gli utenti che vogliono vendere la propria auto senza problemi.
Attualmente fondatore e CEO di AUTOPLUS24, una realtà nuova e promettente del territorio Alessandrino.
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Daniele Murgia
#andratuttobene
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