Ciao,
Terza puntata, attesissima, dei Pensieri Scollati di Giando.
Oggi si in risposta ad un mio quesito “Mefistofelico” con cui chiudevo il suo Guest Post n°130:
“Immagina di avere a disposizione la mitica auto DeLorean del film ” Ritorno al Futuro” e con essa, poter viaggiare a ritroso nel tempo …”
La risposta nel suo Guest Post…
PENSIERI SCOLLATI parte III: ritorno al futuro
“Prima di fare quello in cui si crede bisognerebbe saper credere in ciò che si fa”
Ti chiedo Giando:
Immagina di avere a disposizione la mitica auto DeLorean del film ” Ritorno al Futuro” e con essa, poter viaggiare a ritroso nel tempo fino a incontrare il Giando a vent’anni…
… ebbene, quali sono le due cose che gli consiglieresti, quale dritta dal futuro gli daresti?
Il buon Daniele, con questo commento finale al mio post di AUTO-celebrazione (spunto n° 130) ha pensato bene di mettermi in crisi con una domanda facile facile che segue di poco apocalittici quesiti del tipo “dove finisce l’universo” o “quando è iniziato il Mondo”!
E, probabilmente, come la più bella e scontata delle Miss Mondo degli ultimi anni, direi: “se potessi tornare indietro nel tempo cancellerei le guerre e la fame dal pianeta”. (spunti decisamente nobili e meno personali ma, purtroppo, utopistici per la natura stessa dell’uomo)
Invece mi ha fatto tornare in mente una vecchia storia che vi sintetizzo qui e che vorrei leggeste calandovi nel personaggio di John:
“John è un uomo di 40 anni che non si è mai ripreso dall’incidente d’auto in cui morì la sua futura moglie.
Proprio il giorno in cui aveva deciso di chiederle la mano una tragica fatalità cancellò ogni sua speranza futura.
La sua vita procedeva ormai grigia e priva di senso finchè un giorno, nella cassetta delle lettere, trovò un volantino di una fantomatica società che prometteva di poter far tornare chiunque nel passato. Sbigottito e felice si recò immediatamente presso la società e chiese di poter tornare a quel maledetto 8 luglio del 2010 quando il tragico incidente portò via la sua amata.
E così, dopo essere entrato nella macchina del tempo, ecco che si trova nella casa che condivideva con la fidanzata 10 anni prima. Incredulo e palpitante si alza dal letto e comincia a ripercorrere ogni passo conscio che, al momento giusto, saprà salvare la sua amata Kate.
La sveglia con un bacio, le comunica che quella mattina faranno il pic nic in collina che avevano programmato, nasconde l’anello nella tasca, prende l’auto e partono felici verso la loro destinazione.
Arrivato ad un bivio John prende la strada più lunga per arrivare a destinazione. Sapeva bene che, se avesse preso quella più breve, un camion fuori controllo li avrebbe travolti uccidendo Kate.
Arrivati a destinazione e terminato il pic nic John sta per prendere l’anello quando comincia e sentirsi male.. la vista gli si annebbia, perde le forze e, a quel punto, Kate gli si avvicina e dice: John.. perdonami ma è un anno che mi vedo con Mark e ho deciso di sposarlo.
Nel tuo bicchiere ho messo un veleno e tra poco morirai.
Addio..”
Vi si è gelato il sangue nelle vene?
A me si!
E proprio questa storia mi ha fatto capire, anni fa, che una seconda possibilità non è necessariamente migliore della prima. Potrebbe essere l’alibi di chi non vuole accettare l’evidenza di aver commesso errori nel passato, è vero… ma anche la conferma che possiamo migliorare la nostra vita senza, però, riuscire a stravolgerla.
Ma c’è di più!
Casualmente, quando ho letto il commento di Daniele, avevo appena finito di rivedere il film “Sliding Doors”. Chi l’ha visto sa che la morale è che possiamo fare di tutto per cambiare il futuro ma, forse, il nostro destino è già scritto.
Spesso mi sono trovato a fare i famosi “conti col passato”: so di aver commesso gravi errori che vorrei cancellare. Dall’insistere in una relazione senza futuro all’aver sottovalutato un’importante opportunità di carriera, dall’essermi fidato delle persone sbagliate all’aver investito in un progetto rivelatosi fallimentare.
Ognuno di voi che mi sta leggendo si ritroverà in queste situazioni e, in fondo, vorrebbe tornare indietro per rimediare agli errori commessi e migliorare il proprio presente.
MA.. chi ci garantisce che modificare il passato sia davvero una soluzione?
In fondo, il mio trascorso, mi ha donato insegnamenti che mi hanno fatto crescere e maturare e mi ha regalato esperienze magnifiche che, in parte, possono essere il frutto di ciò che ero con pregi e difetti. Probabilmente, come sognano in tanti, bisognerebbe poter vivere la propria gioventù con la maturità che si acquisisce con gli anni.. ma la natura stessa ci insegna che ogni cosa ha il suo tempo.
Torno, quindi, alla domanda di Daniele: quali sono le 2 cose che consiglierei a me stesso nel 2000?
Beh… quello, per me, è stato l’anno della svolta.. ho preso contatti con la società che di li a poco mi avrebbe fatto diventare direttore commerciale di una concessionaria, ho conosciuto il socio col quale ho aperto le mie attività in città e mi davo alla bella vita con pochi limiti.
Quindi gli metterei in tasca un paradenti e un biglietto con scritto: “Te l’avevo detto… ma lo sapevi già!”.
Perché qualunque cosa io possa consigliare a “quel” Giando… non mi ascolterà mai!
“Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando”.
(A. Einstein)
Grazie Giando per questo spunto di riflessione, che sicuramente avrà proiettato molti di noi nel passato e ci avrà fatto ripercorrere alcuni bivi, che hanno cambiato la nostra vita.
Pensa che a me è tornato in mente quando nel 1990 sto facendo in contemporanea due percorsi di selezione per un nuovo lavoro.
Da una parte dopo 4 anni nella vendita delle automobili, volevo fare un salto di qualità andando a lavorare in un grosso gruppo di Milano, “Il Gruppo Fabbri”, che già allora aveva ben 3 mandati (Nissan, Toyota e Lancia) e da li a poco ne avrebbe aggiunti altri 5 (Rover-Land Rover e Mg, Kia, Honda, Daewoo, Subaru), una realtà già molto avanti nei tempi per la distribuzione automotive, e allo stesso tempo ero coinvolto nel processo di selezione del personale di Esselunga, per la carriera di Direttore di Supermercato.
Dopo tre mesi di colloqui e varie visite mediche e psicologiche, mi arriva l’ok di Esselunga per l’assunzione e neanche a farlo apposta, nello stesso giorno l’ok dal Sig Ermanno Fabbri per l’inserimento come venditore nella concessionaria Nissan…
… sono sicuro che sarei stato un discreto direttore di supermercato, ma probabilmente scelsi il profumo delle autovetture a quello di salumi e detersivi, ed eccomi qui a pascolare a 30 anni di distanza, ancora tra le auto, a cui devo gran parte di quello che sono professionalmente, pur amando in modo viscerale più le 2 ruote che le 4,
…ma si sa che: “al cuor non si comanda”.
Buon Lunedi.
Daniele
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SCRITTO DA
Gian Domenico Peloso
Mi presento: sono Gian Domenico Peloso (per gli amici Giando) e sono nato l’ 8/5/74 a Pavia.
Armato di sana curiosità mi sono diplomato Perito Chimico, ho frequentato il biennio di Ingegneria Edile, ho svolto il servizio militare nei Carabinieri e, poco più che ventenne me ne sono andato di casa per inseguire le mie passioni.
La mia realizzazione più grande è stata trasformare le passioni in lavoro: l’amore per le auto si è trasformata in una carriera nell’automotive che mi ha visto venditore, direttore di filiale ed ora mi sto formando come Audi prima scelta plus Manager per la “Fratelli Giacomel”.
La curiosità per il fantastico mondo del commercio ha fatto di me anche un imprenditore e, negli anni, ho aperto un’agenzia immobiliare, un bar, un chiosco ed una discoteca.
La ricerca del particolare mi ha permesso di comprare e ristrutturare case che ho abitato, venduto e affittato. Ed il poco tempo libero che rimane lo dedico alla beneficenza come portavoce e membro della commissione progetti del “Rotary Club Pavia est Terre Viscontee”, revisore dei conti per “AIDO” e collaboratore del presidente di “YAC Italia” (Young Against Cancer).
Cerco di migliorarmi e formarmi ogni giorno grazie alla carica di vicepresidente del circolo culturale “Noi Repubblicani” e sostenitore del progetto “Necchi Pavia Italia” collaborando attivamente col Comune di Pavia per organizzare mostre, eventi e urbanizzazione sostenibile.
Amo i problemi perché stimolano la ricerca di soluzioni e credo che il Mondo sia un enorme parco giochi il cui prezzo del biglietto lo decidiamo noi.
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Daniele Murgia