Un libro che ti cattura fin dalle prime pagine e che ti colpisce con la sua dirompente crudezza. Bernardo Zannoni ci porta dentro la mente di una faina, un protagonista inusuale, eppure così incredibilmente umano, attraverso una narrazione che esplora la brutalità e la bellezza della natura in modo spietato e autentico.
La storia di Archy, la faina, è un viaggio attraverso un mondo selvaggio e impietoso, dove la lotta per la sopravvivenza è una realtà quotidiana e la violenza della natura non conosce tregua. Zannoni descrive questo universo con una precisione e una forza che ti lasciano senza fiato, immergendoti in un’esperienza che è tanto cruda quanto profondamente riflessiva.
La narrazione è feroce, senza compromessi, eppure trova spazio per momenti di rara delicatezza. Archy non è solo una faina; è un simbolo dell’essenza stessa della vita, delle sue contraddizioni, delle sue lotte e delle sue debolezze. Zannoni riesce a farci vivere ogni battito, ogni respiro, ogni scontro con una natura che non perdona e che, nella sua brutalità, sa essere di una bellezza straziante.
“I miei stupidi intenti” non è solo un libro, è un’esperienza viscerale che ti lascia con un nodo allo stomaco e una profonda ammirazione per la capacità dell’autore di raccontare la vita per quello che è: dura, violenta, ma anche sorprendentemente bella. È una lettura che ti costringe a confrontarti con l’aspetto più primordiale dell’esistenza, che ti spinge a riflettere su ciò che significa davvero vivere, lottare, e cercare un senso in un mondo che sembra averne così poco.
Se stai cercando una storia che non solo ti coinvolga, ma che ti sconvolga, “I miei stupidi intenti” è il libro che fa per te. È un racconto che, con la sua crudezza e la sua intensità, ti rimane dentro, provocando emozioni forti e lasciandoti con pensieri che ti accompagneranno a lungo. Un capolavoro di brutalità e profondità che consiglio senza riserve.
Alla fine del vortice di emozioni ti lascia…
…ma me lo dirai in privato.
D.
Lo trovi qui—>I miei stupidi Intenti di Bernardo Zannoni
La recensione di Amazon:
«Esistono vari modi di strillare un libro magnifico. Ma solo un modo è giusto per “I miei stupidi intenti”: leggetelo, leggete questo romanzo in stato di grazia». Marco Missiroli. Questa è la lunga vita di una faina, raccontata di suo pugno. Fra gli alberi dei boschi, le colline erbose, le tane sotterranee e la campagna soggiogata dall’uomo, si svela la storia di un animale diverso da tutti. Archy nasce una notte d’inverno, assieme ai suoi fratelli: alla madre hanno ucciso il compagno, e si ritrova a doverli crescere da sola. Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, stoviglie, tavoli, letti, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d’altronde è la natura. Sono mossi dalle necessità e dall’istinto, il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon, ed è una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati, la crudeltà quotidiana del vivere, il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi occhi con incredibile forza. Fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni e il pungolo di nuovi desideri, si schiuderanno fra le sue zampe misteri e segreti. Archy sarà sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, un’anomalia. A contraltare, tra le pagine di questo libro, il miracolo di una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne. I miei stupidi intenti è un romanzo ambizioso e limpido, ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi vive di libri.