oggi trattiamo un argomento molto interessante, che ha influenzato te e la nostra società.
Nella mia compagnia c’era un ragazzo che aveva frequentato le stesse mie scuole primarie e al termine si era iscritto alla scuola alberghiera.
Si era iscritto in questa scuola per diventare cuoco, ma i suoi voti, cucina a parte, erano sempre molto stiracchiati.
Matematica 5, inglese 5,5, educazione fisica 6, cucina 10 e le restanti materie raggiungevano a malapena la sufficienza.
Si impegnava tantissimo per raggiungere il 6 in tutte le materie, e ci riusciva a fatica.
La sua difficoltà di apprendimento era un pò limitante. Non aveva futuro.
O forse sì?
Con grande fatica riuscì ad evitare la bocciatura ogni anno , e con un pò di fortuna si è trovato infine nel mondo del lavoro.
Iniziò a lavorare come aiuto cuoco e il suo 10 in cucina rispecchiava le sue abilità: era un vero fenomeno, totalmente appassionato di quel lavoro..
Poco dopo il diploma andò a lavorare in alcuni prestigiosi ristoranti milanesi per alcuni dei cuochi più famosi del momento, poi provò esperienze in altre regioni Italiane e anche all’estero.
In breve tempo ottene i grandi riconoscimenti a cui uno chef ambisce, fino a diventare Executive Chef per una grande Azienda Multinazionale della GDO, che lo ha voluto per la propria Academy per insegnare ai clienti come realizzare piatti meravigliosi nei propri ristoranti.
A scuola fu promosso con grande fatica e nel lavoro ottenne un successo incredibile.
Strana storia. Eppure è ciò che succede ogni giorno.
A scuola per essere promosso devi avere la sufficienza. Se eccelli in un campo ma sei insufficiente negli altri rischi la bocciatura, non sei considerato all’altezza.
Nel mondo del lavoro se hai “tutti 6” non sei nessuno.
Preferisci cenare da un cuoco che ha 10 in cucina e 5 in matematica, italiano e storia, o da uno che ha 6 in tutte le materie?
La risposta è ovvia.
La scuola giustamente ti prepara a tutto, ma quando entri nel mondo del lavoro le regole cambiano.
Il tuo obiettivo come studente è quello di avere (almeno) la sufficienza in tutte le materie.
L’obiettivo del lavoro è di avere 10 in una singola materia, quella per cui stai lavorando.
Per esempio, sei un venditore d’auto? Ecco devi diventare il N° 1 della tua azienda, un top player da 10!!!
È un concetto semplice:
“Perché un tennista guadagna milioni per tirare due racchettate a una pallina e io che ho studiato anni e mi sono laureato ho uno stipendio da fame?”
Perché lui ha “tennis 100″ (cento) e tu hai “tutti 6”.
Lo scopo dell’istruzione è quello di offrire un’infarinata generale; Ma il mondo del lavoro ragiona in modo diverso!
La scuola però ci inculca delle regole diverse, quelle della mediocrità.
Autentici geni vengono stroncati sul nascere perché hanno problemi con alcune materie.
Ricordi lo spunto della settimana scorsa?
Einstein disse: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido“.
Quello che voglio sottolineare è l’importanza di essere bravo, molto bravo, preferibilmente il migliore, in quello che fai, il resto non importa.
Pensa al tuo lavoro, e trova qual è quell’abilità in cui devi avere un 10. Concentrati su quella!
Acquisisci competenze straordinarie, leggi, studia, partecipa a seminari. (se solo riuscissi a leggere 2 libri che parlano di attività inerenti al tuo lavoro, in 1 anno ne avresti letti 24, e ti garantisco che il tuo livello di competenza diventerebbe di un altro livello)
Il lavoro non è la scuola e viceversa. Non devi per forza avere la sufficienza nelle materie che non ti interessano, ma diventa un maestro in quelle che ti importano, la tua vita cambierà radicalmente!
Fra l’altro l’aumento delle competenze, credimi, attira il lavoro…
…e ricorda: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”.