Un libro che si legge velocemente, ma che ti lascia con una profonda riflessione sul significato della disciplina e della spiritualità. Eugen Herrigel, con uno stile chiaro e coinvolgente, ci porta nel cuore del Giappone, esplorando la pratica del tiro con l’arco come una via per raggiungere l’essenza dello Zen.
Il testo scorre fluido, ma ad ogni passo ti invita a fermarti e a riflettere sulla connessione tra mente, corpo e spirito. Herrigel, con la sua esperienza personale, ci mostra come la perfezione tecnica non sia nulla senza una profonda comprensione interiore. È un viaggio che va ben oltre il semplice apprendimento di una tecnica; è una ricerca di armonia e di consapevolezza.
“Lo zen e il tiro con l’arco” è un’opera che, pur nella sua semplicità, ti spinge a considerare la vita da una prospettiva diversa. È un libro che consiglio a chiunque sia alla ricerca di equilibrio e di significato, perché ti offre spunti che vanno ben oltre le pagine.
Se vuoi capire come una pratica apparentemente semplice possa trasformarsi in un percorso di crescita spirituale, questo libro ti guiderà con saggezza e profondità, lasciandoti con pensieri che risuoneranno a lungo dentro di te.
Lo trovi qui—> Lo Zen e il tiro con l’arco
La recensione di Amazon:
Questo piccolo libro è un illuminante, lucido e utile resoconto, scritto da un occidentale, di come un occidentale possa avvicinarsi allo Zen. Un professore tedesco di filosofia, Eugen Herrigel, vuole essere introdotto allo Zen e gli viene consigliato di imparare una delle arti in cui lo Zen da secoli si applica: il tiro con l’arco. Comincia così un emozionante tirocinio, nel corso del quale Herrigel si troverà felicemente costretto a capovolgere le sue idee, e soprattutto il suo modo di vivere. All’inizio con grande pena e sconcerto. Dovrà infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poi che sono sbagliate le sue intenzioni, infine che proprio le cose su cui fa affidamento sono i più grandi ostacoli: la volontà, la chiara distinzione fra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. Ma il tocco sapiente del Maestro aiuterà Herrigel a scrollarsi tutto di dosso, a restare “vuoto” per accogliere, quasi senza accorgersene, l’unico gesto giusto, che fa centro quello di cui gli arcieri Zen dicono: “Un colpo, una vita”. In un tale colpo, arco, freccia, bersaglio e Io si intrecciano in modo che non è possibile separarli: la freccia scoccata mette in gioco tutta la vita dell’arciere e il bersaglio da colpire è l’arciere stesso.