Oggi voglio parlarti di un argomento che si conosce poco, anche se ultimamente se ne sente molto parlare.
I così detti “neuroni specchio”.
Senza utilizzare utilizzare strani termini, voglio arrivare al nocciolo della questione.
Quando osservi una persona compiere un’azione, i “neuroni specchio” si attivano, facendoti provare le stesse sensazioni che credi stia provando la persona osservi.
Mi spiego meglio:
Quando la tua squadra del cuore segna un goal esulti, quando lo subisce ti arrabbi.
Quando sei al cinema una scena toccante potrebbe farti venire le lacrime agli occhi o farti piangere disperatamente, pur avendo la consapevolezza che si tratta di attori.
Per non parlare dello sbadiglio che se visto fare ad altri ti colpisce senza pietà.
E’ tutto merito di questi neuroni, scoperti quasi per caso nel 1992 dal Neuroscienziato Italiano Giacomo Rizzolatti, durante alcuni esperimenti con le scimmie.
Lo stesso effetto lo otteniamo quando osserviamo il nostro sportivo preferito… agire come lui, vestire come lui, fare quello che fa lui, ci fa sentire come lui.. e il nostro cervello ci spinge a farlo!
Questo è uno dei motivi per cui gli sponsor pagano così tanto i campioni! Chi li adora assocerà i loro prodotti a quella persona, che sarà spinta a fare un acquisto!
Chiaramente possono essere utilizzati per “spingere” verso l’acquisto in maniera poco etica, ma questo sistema sicuramente non ci appartiene, mentre se il comportamento dell’altra persona può essermi di stimolo, devo trovare il modo di approfondire.
Puoi approfondire questo argomento nel libro Neuromarketing di Martin Lindstrom. E’ un libro bellissimo che spiega come il nostro cervello prende le decisioni, consapevolmente o meno. Come reagiamo alle pubblicità, sia quelle subliminali e che a quelle dirette
IL TERMOSTATO.
Ultimamente ho preso consapevolezza del nostro termostato interno che regola le nostre entrate.
Sembrerà strano ma ognuno di noi lo regola in modo assolutamente personale,( leggi alla fine la storiella del pescatore) senza avere la consapevolezza che la manopola la possiamo girare noi, e spesso la regolazione verso l’alto parte da un’esperienza visiva, che stimola attraverso i suddetti neuroni il nostro cervello verso l’azione.
Mi spiego:
Come sapete ho una certa allergia conclamata nei confronti dei “pessimisti lamentosi” che reputo delle vere sanguisughe sociali, quelli che si lamentano sempre di tutto e di tutti, campioni d’ingratitudine che vivono senza mai porre in atto azioni per cambiare il loro modo di vivere.
Quelli che di fronte ad una persona di successo, si limitano sentenziare ” tutto culo”, senza neanche immaginare il grande sforzo che si nasconde dietro all’immagine radiosa.
Nel mio lavoro spesso sono a contatto con alcuni di questi “fenomeni” che hanno la stereotipata capacità di farmi sempre la stessa affermazione: bella vita fai tu!!!!!
Bene, sappi che a tutti questi ho sempre offerto la possibilità di fare anche loro il mio lavoro e perché no, togliersi qualche soddisfazione, ma andando a fondo di quello che c’è dietro la mia attività, lo sforzo che c’è da compiere, i km da fare in auto, tutti hanno preferito rimanere “caldi e comodi ” nella situazione di comfort.
Ma come all’inizio mi chiedevo: ti lamenti del tuo stato, ti offro la chiave per cambiare e tu…… rinunci senza neanche provare???
Come scrive la Bibbia, famosissimo libro di Agricoltura, bestseller da centinaia d’anni: “come semini raccogli” quindi se non ti vuoi nemmeno chinare per arare il terreno…
… di che ti lamenti.
Poi ho capito che si tratta del termostato.
Il punto che la loro regolazione del termostato dei guadagni e delle soddisfazioni è tarato, a differenza del mio molto in basso.
Quando stabilisci la cifra del tuo termostato, il tuo cervello cercherà nuove opportunità e nuovi modi per raggiungere quella cifra, non importa quanto pazza essa sia!
Abbiamo dei limiti mentali che ci fanno credere che una cifra sia irraggiungibile, che sia impossibile, solo perché nessuno che conosciamo la ha mai raggiunta!
Nel mondo sportivo questo “blocco” succede spesso.
Esistono limiti che si pensavano insuperabili che sono sopravvissuti decenni.
Fino a metà degli anni 50 era considerato impossibile correre un miglio in meno di 4 minuti. Lo aveva stabilito la scienza studiando gli atleti, e infatti nessun atleta ci era mai riuscito.
Poi, nel 1954 Roger Bannister fece il miracolo! Riuscì a correre sotto i 4 minuti. Era stato fantastico. L’unico atleta al mondo a riuscire nell’impresa.
Ma sai cosa successe l’anno successivo?
Oltre 20 atleti corsero il miglio sotto i 4 minuti.
Si erano resi conto che quel tempo era raggiungibile, che avrebbero potuto farlo anche loro. E così fecero! Lo avevano visto, era un dato di fatto! Si poteva correre sotto i 4 minuti! E’ stato sufficiente vedere qualcuno in grado di farlo per fargli capire che era possibile.
Non è servito altro. Solo una convinzione! O meglio, la cancellazione di un limite mentale!
La stessa cosa succede a noi per quanto riguarda il nostro reddito.
Allora se i miei Neuroni Specchio , colgono un comportamento vincente, una frase corretta detta nel modo giusto, credetemi che farò in modo di poterli replicare per migliorare sempre qualcosa, per trovare il modo per arrivare anche io a correre sotto i 4 minuti!
Per concludere, non è detto che la felicità si nasconda solo dietro lauti guadagni (nel mio caso per esempio, la consapevolezza di poter aiutare le persone a migliorarsi e ad aumentare il loro tenore di vita, batte di gran lunga l’importo della fattura di fine mese).
Infatti conosco persone felicissime che guadagnano 800€ al mese e persone che ne guadagnano 50.000€ assolutamente incompiute e infelici.
Vi lascio con questa piccola storiella del pescatore che serve a ristabilire l’equilibrio in modo molto zen fra i vari aspetti di questa mail…e magari a farvi fare una piccola riflessione.
IL PESCATORE
Un uomo ricchissimo avevo un amico, maestro Zen, che per vivere faceva il pescatore. Un giorno, passeggiando di mattina sulla spiaggia, incontrò il pescatore che stava comodamente sdraiato a prendere il sole.
“Ma come, non vai a pescare oggi?” disse il ricco.
“Sono già uscito stamattina presto, e ho preso ciò che mi serviva per mantenere me e la mia famiglia“, rispose il pescatore.
“Cosa fai del pesce che peschi?“, chiese il ricco.
“Lo vendo al mercato del pesce, pagano abbastanza bene” disse il pescatore.
“Ma allora perché non sei ancora a pescare a quest’ora?”
“A che scopo?” disse il pescatore.
“Se peschi di più guadagnerai più denaro!” disse il ricco.
“A che scopo?”
“Potresti comprarti un’altra barca e raddoppiare la pesca”
“A che scopo?”
“Dopo un po’ di tempo potresti mettere su una flotta di pesca”
“A che scopo?”
“Con il denaro guadagnato potresti mettere su un’industria di trasformazione del pesce”
“A che scopo?”
“Ma insomma” disse il ricco, innervosito, “potresti guadagnare tanto denaro da permetterti di non lavorare più e di startene sdraiato al sole senza fare nulla!”
“Amico mio,” rispose il pescatore, “ma io sono già sdraiato al sole senza fare nulla!”
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Daniele Murgia
#andratuttobene
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Libro Consigliato: Il Canto degli uccelli