Ciao
in settimana ho letto un’intervista ad un famoso coach/trainer certificato, che illustrava i motivi razionali che incidono in una scelta di cambiare vita.
La domanda su cui era incentrata l’intervista era:
Perché le persone dicono di voler cambiar vita, e poi non lo fanno?
Quante volte hai sentito qualcuno sognare di “scappare” e aprire un agriturismo in sud Italia?
A Milano va di moda il ” me ne vado a Formentera e apro un chiringuito sulla spiaggia”.
Mille volte ho sentito venditori e responsabili sbottare: “Non ne posso più di questa vita, mollo tutto e cambio mestiere!!”
Poi immancabilmente li ritrovo sempre allo stesso posto, lamentosi, ma fermi nella loro postazione.
Tante, troppe persone sognano, ma poche passano poi all’azione.
Perché?
Nell’ intervista Mirko, questo è il nome del coach, sostiene che di tutti quelli che dicono di voler cambiar vita
la maggior parte NON VUOLE CAMBIARE VITA VERAMENTE!
Ma allora perché lo dicono?
Pare che lo dicano perché è una strategia anti-frustrazione. anti-disagio emotivo, in qualche modo anestetica.
Questo perché c’è una parte di noi che non ama sentire la frustrazione, e la risposta che si da, a volte è una risposta basata su una fantasia, su una realtà alternativa, per fuggire con la mente rispetto a quello che la vita reale gli sta prospettando.
Insomma una modalità della mente per anestetizzarti. Mente che ti porta verso un’idea idealmente facile da realizzare, in qualche modo affascinante e molto lontana da quello che stiamo facendo.
Mentre chi la vuol cambiare veramente deve farsi una sola domanda:
Lo sai perché la vuoi cambiare?
Se non hai chiaro il motivo per cui la vuoi cambiare, se non ti è chiaro che cosa ti spinge a cambiare, è plausibile che tu non riesca nell’intento, perché cambiare è FATICOSO E FA’ PAURA!
Se il tuo perché non è molto forte, è normale e umano che la paura prenda il sopravvento.
Per cui fatti 100 persone che dicono di voler cambiare vita, un bel 50% li perdiamo perché non la vogliono cambiare veramente ma si stanno anestetizzando, un altro 30% lo perdiamo perché non hanno individuato un perché forte, e senza questo grande stimolo, cambiare è faticoso e fonte di paura.
Pensaci: lasci il noto che magari ti fa un po schifo per l’ignoto.
In fondo siamo programmati per resistere al cambiamento.
Una frase simpatica che ho sentito in merito recita:
“Gli esseri umani non vogliono cambiare, cambiano solo quando sono nella merda e poi..
…poi cominciano a dire: “Puzza…ma è caldina…”
Poi ci sono quelli che hanno le idee chiare e un grande perché.
A questo punto devi scontrati con le tue abitudini e le competenze.
Capire quelle che ti aiutano e quelle che ti allontanano dal tuo scopo, quali sono le competenze che già hai e quelle che ti mancano per arrivare al tuo traguardo.
Tanti passi a volte molto ostici, che spesso fanno si che la fatica di questi cambiamenti e allineamenti, faccia desistere un ulteriore 15%, lasciando solo un esiguo 5% che veramente riesce.
Molto importante è lo schema mentale utilizzato.
Per esempio, visto che dovrai cambiare praticamente ogni cosa nella tua vita, modificare abitudini e sviluppare nuove competenze, potrebbe essere normale all’inizio fare qualche errore, per cui se sei una persona che ha uno schema mentale del tipo “se faccio un errore sono un fallimento.” questo è il primo schema mentale da cambiare assolutamente.
Ricorda che non importa quante volte cadi, ma quante ti rialzi.
Se hai visto il film “The Founder” sulla vita di Ray Kroc, fondatore di McDonald’s ti colpisce il fatto che la sua ascesa è iniziata a 52 anni dopo aver preso centinaia di porte in faccia; nonostante questo con perseveranza, quando ha scoperto il ristorante dei Mc Donald’s, in occasione di una vendita di un apparecchio per fare i frullati, ha colto l’opportunità.(Clicca qui se vuoi conoscere la storia)
Altro esempio è il fondatore di Kentucky Fried Chicken, Harland Sanders, che chiusa la sua attività a causa della deviazione della strada statale dove era collocata, si ritrovò a 60 anni senza clienti, in bancarotta e con soltanto la ricetta del suo famoso pollo fritto in tasca.
Cominciò a viaggiare per proporre l’idea di franchising e solo dopo 1009 NO, trovò il primo SI e apri il suo primo KFC .Il resto è storia che abbiamo davanti agli occhi tutti giorni. (Clicca qui se vuoi conoscere i dettagli)
Se entrambi avessero avuto lo schema mentale sopra descritto, non avremmo due delle catene alimentari più diffuse al mondo.
Questo è solo uno schema mentale, ma ce ne sono altri da vagliare per capire quali ci avvicinano alla nostra nuova vita, e quali invece ci allontanano, facendoci cambiare definitivamente rotta e tornare al nostro porto sicuro.
Per riassumente in modo sintetico 4 principi base sono:
- Quando ti senti dire, o dici a qualcun’altra persona: ” voglio cambiare vita”, la prima cosa che devi domandarti è se vuoi cambiare veramente, o stai gestendo una frustrazione costruendo una fantasia. Se ti rendi conto con un pò di onestà intellettuale che, “andare a Formentera” è la fantasia per gestire una frustrazione, allora sei a posto, perché non vuoi cambiare.
- Se invece ti rendi conto che vuoi cambiare veramente, dovresti chiederti perché. O meglio chiederti quale è il bisogno non soddisfatto , quale è il valore calpestato, quale è la passione che non sta trovando sfogo. Dopo aver messo a fuoco questo, passi al 3° passo.
- Definisci la visione del futuro in base ai cambiamenti che vuoi fare. Dipingi il futuro che vuoi vivere
- Una volta capito e inquadrato il tuo futuro, la tua nuova vita fra 2/3 anni, devi lavorare sulle abitudini da tenere e quali cambiare, quali schemi mentali ti aiuteranno per la tua visione, quali ti ostacoleranno per cui li devi cambiare, quali sono le competenze che già hai e quali nuove devi sviluppare per avvicinarmi questa nuova vita.
Insomma un percorso non facile e pieno di insidie che “abbatte” ben il 95% dei tentativi.
Pazzesco non trovi?
Per concludere ti lascio con alcune domande da cui far nascere delle riflessioni, in merito alle persone che vogliono cambiare vita:
Le domande sono due: “vogliono davvero cambiare?”.
L’altra è: “perché così tante persone sono insoddisfatte della propria vita?”
Questa ovviamente è molto più profonda 🙂